- Panoramico
- 2
1: Molto
2: Normale
3: Poco - Salita
- 2
1: Ripida
2: A tratti
3: Nulla - Difficile
- B Media - per persone allenate
- Ombra
- 2
1: Bosco
2: Parziale
3: Assolato
- Partenza
- Campigna
- Posted by
- Posted on
- 29 Agosto 2020

Ci siamo avviati presto da Campigna (1100 metri ca.), dal laghetto da cui parte il sentiero 247 (foto 1); un bel percorso, tutto nel bosco, che sale al Passo della Calla. Il passo, con i suoi circa 1300 metri, è il valico più alto dell’Appennino tosco-romagnolo. In un grosso tronco trova riparo la Madonna protettrice di chi va in montagna (foto 2). Scendiamo lungo il sentiero 241 in una foresta bellissima. Tutto intorno ci sono solo montagne interamente ricoperte da foreste di faggi. Non incontriamo nessuno, la sensazione è quella di muoverci in una natura incontaminata (foto 3). Intorno ai 1000 metri sbuchiamo in una mulattiera (sent. 245); giriamo a sinistra per percorrerla brevemente fino ad incontrare il sentiero 243 per il Rifugio Ballatoio, a 907 metri (foto 4). Lì imbocchiamo il sentiero 275 che porta al Rifugio e alla Chiesa di Sant’Agostino. Continuiamo a scendere, sempre nella foresta. A 970 metri il paesaggio cambia, usciamo dal verde e camminiamo su una mulattiera piena di sole raggiungendo Sant’Agostino (foto 5), a 670 metri, su cui tavolini pranziamo e beviamo (è la sola fonte che abbiamo incontrato). Lì vicino c’è un ponte dedicato a Giovannone (che è? Foto 6) e sotto scorre un ramo del fiume Bidente, il Bidente di Campigna. L’acqua è poca in quest’estate asciutta e scorre lenta, tanto limpida che sembra non esserci (foto 7). Proseguiamo sulla mulattiera assolata (sent. 249), lungo il fiume, dove la Chicca trova la sua fonte. Sembra soddisfatta di quell’acqua fresca e pulita (foto 8). Arriviamo alle Case Fiumari: sono due, quella inferiore (foto 9) e quella superiore (foto 10). Ora saliamo sul sentiero 283 per il Poggio Squilla (1112 m.). Nella zona più bassa c’è un bosco misto, più in alto riprende la foresta anche di conifere (foto 11). Dalla cima del poggio in poi il paesaggio è roccioso (foto 12). Rocce, sassi, prati; camminiamo su una mulattiera assolata (sent. 257) fino a San Paolo in Alpe, a circa 1000 metri. E’ una casa sui prati con vicino una grande quercia solitaria: sono sempre bellissime (foto 13). Ha una storia di guerra ma non le leggo mai; mi piace di più l’edicola di fronte alla casa: l’esterno (foto 14) e l’interno con l’immagine di San Paolo (foto 15)? Chissà. Per scendere prendo il sentiero 255 che all’inizio sembra precipitare a valle, esposto su pareti di roccia nuda (foto 16 e 17), ma non ci sono difficoltà tecniche occorre solo un po’ di attenzione in più. Torniamo così a Case Fiumari. Il proprietario della casa inferiore fa una cosa buona e una sbagliata, penso: mi riempie la bottiglia di acqua fresca e poi mi consiglia di tornare a Campigna sulla mulattiera (sent. 249) sconsigliandomi di fare il percorso che avevo programmato. Non posso dire se aveva torto o ragione ma è certo che ho dovuto scendere fino al fiume, risalire e fare diversi chilometri di strada asfaltata per tornare alla macchina. Sono quasi a Campigna e il sole illumina la cima delle foreste prima di tramontare (foto 18).
Il percorso mi è piaciuto, molto vario: sentieri in una bellissima foresta nella prima parte, un ambiente roccioso nella seconda.
- 1 - Il laghetto di Campigna la mattina presto
- 2 - La Protettrice della montagna
- 3 - Nel regno dei faggi
- 4 - Il Rifugio Ballatoio
- 5 - Il rifugio e la chiesa di Sant'Agostino
- 6 - Il ponte Giovannone (?) sul Bidente
- 7 - Il limpido Bidente di Campigna
- 8 - La Chicca è soddisfatta della bevuta
- 9 - La Casa Fiumari di sotto
- 10 - E quella di sopra
- 11 - Un bosco di conifere resiste nel regno delle faggete
- 12 - Da qui in poi la foresta si dirada e l'ambiente è prevalentemente roccioso.
- 13 - San Paolo in Alpe e la sua quercia
- 14 - L'edicola di fronte alla casa, fuori ...
- 15 - ... e dentro. Sarà San Paolo?
- 16 - Si scende sulla roccia
- 17 - All'inizio il sentiero è esposto ma senza pericoli
- 18 - Siamo quasi a Campigna, l'ultimo sguardo alla foresta
Ciao Gigi, gran bella escursione, lunga e impegnativa anche perchè fatta in un periodo molto caldo, anch’io ho fatto una escursione in questa zona anche se ho variato un pò i sentieri, in effetti si passa da zone discretamente fresche a zone molto assolate o da zone ombreggiate,ma con alberi bassi e quindi calde.
Penso che il signore che ti ha dato il consiglio non ti volesse molto bene, ti ha mandato molto in basso per poi farti fare più salita i molta più strada, ti poteva consigliare di ritornare a S. Agostino li c’erano alcuni sentieri che ti potevano portare sui TRE FAGGI
LA CHICCA almeno nel ruscello in basso ha potuto avere un pò di refrigerio.
Ciao, a presto e speriamo continuare a pubblicare nuovi percorsi