- Panoramico
- 2
1: Molto
2: Normale
3: Poco - Salita
- 2
1: Ripida
2: A tratti
3: Nulla - Difficile
- B Media - per persone allenate
- Ombra
- 1
1: Bosco
2: Parziale
3: Assolato
- Partenza
- Cessapalombo
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- 17 Ottobre 2019

Abbiamo dormito in un agriturismo nei Sibillini, nel comune di Cessapalombo: un casolare in montagna, molto isolato. Siamo partiti prima dell’alba (foto 1) perchè le giornate sono diventate molto corte, purtroppo. Siamo passati vicino al castello di Montalto che ormai si confonde con le rocce dopo che il terremoto ha fatto crollare il campanile della chiesa del castello (foto 2). Partenza da Monastero, a 720 metri, una frazione di Cessapalombo ora completamente abbandonata, per iniziare il percorso risalendo la Gola del Fiume Fiastrone. Sul sentiero 341 siamo scesi fino al fiume e qui una brutta sorpresa: il fiume era tanto ingrossato che non potevo percorrerlo con gli stivali che avevo, troppo corti; sarebbero stati necessari gli stivaloni dei pescatori (foto 3). Un percorso da fare in piena estate ma anche ora disponendo degli stivali giusti. Siamo risaliti a Monastero e ripartiti per il lago del Fiastrone sulla strada asfaltata parallela alla gola, tra le belle foreste di lecci (foto 4). Il sentiero 335 ci ha portato dalla diga del lago, a 640 m, fino alle famose Lame Rosse, a 804 metri. Un posto unico (foto 5) con forme fantasiose create dall’erosione di formazioni di granella cementate dall’argilla, molto belle. Un po’ di notizie (foto 6). Il colore rosso è dato dal ferro contenuto nella granella. Onde evitare pericoli per le persone e deterioramento delle fragilissime rocce è vietato entrare e salire nei canaloni, con multe fino a 500 euro; ma il ragazzino non lo sa e la Chicca lo sgrida abbaiando (foto 7). Volevo completare il percorso visitando anche la Grotta dei Frati percorrendo il sentiero 336. A 900 metri circa eravamo vicini ma avevamo ancora da scendere e salire 400 metri di dislivello e non c’era più tempo per farlo, le giornate sono diventate troppo brevi. Siamo tornati indietro per gli stessi sentieri. Arrivati alla diga ho dato l’ultimo sguardo alla gola del Fiastrone, tortuosa e profonda (foto 8) ripromettendomi di tornare in estate per risalirla. Sul lago la brezza increspava l’acqua dipinta con i bei colori dell’ora che precede il tramonto (foto 9).
E’ una bella escursione, tutta nelle foreste di lecci: alberi bassi e contorti, raggi di sole che filtrano, sentieri soffici coperti da tappeti di foglie secche. Ho classificato di media difficoltà il percorso per le Lame Rosse e la Grotta dei Frati; è invece impegnativo, non per tutti, se si completa l’anello con la risalita della Gola del Fiastrone.
Anche qui portatevi acqua e caffè perchè non ne troverete.
Relive ‘Lame Rosse’
- 1 - Si parte prima dell'alba dall'azienda turistica dove abbiamo pernottato.
- 2- Il castello di Montalto diroccato dal terremoto
- 3 - Il fiume Fiastrone in ottobre
- 4 - Nella foresta di lecci passa la strada per arrivare al Lago del Fiastrone, sempre in vista della tortuosa gola del fiume.
- 5 - Le Lame Rosse: molto belle ma c'è chi non è interessato.
- 6 - Qualche notizia sulle Lame Rosse
- 7 - Il ragazzino sale sui canaloni e non può farlo, la Chicca lo sgrida abbaiando.
- 8 - L'intera Gola vista dal lago che alimenta e da dove qui esce.
- 9 - L'ultima immagine da portare a casa: l'acqua del lago increspata in attesa del tramonto ormai vicino.
Bellissime foto!
Complimenti alla Chicca vigilessa.
Posti attraenti , Complimenti!